Italian Brontë scholarship (a republication of the original book published in 1978):
Lo spazio narrante
Jane Austen, Emily Brontë, Sylvia Plath
Ginevra Bompiani
Et Al. Edizioni
ISBN 978-88-6463-070-0
2012
Tre studi magistrali su tre scrittrici molto note e molto lette, due
romanziere inglesi e una poetessa americana: Jane Austen, Il romanzo e
il labirinto; Emily Brontë, Al di là del racconto; Sylvia Plath, Le
figure del mito.
Tre scrittrici lontanissime tra loro. Quel che
accomuna gli studi è il criterio con il quale le diverse opere sono
state avvicinate da Ginevra Bompiani, un approccio che crea tra di esse
nuove differenze e insospettate somiglianze.
Al centro
dell’indagine la struttura spaziale interna a ogni opera, che permette
di far luce su qualcosa che l’opera nascondeva: l’inconfondibile mondo
di ognuna delle tre scrittrici, che prende forma nel particolare spazio
narrativo della sua opera.
'Senza la curiosità del re, non
avremmo le mille e una storia di Sherazade. Fra la voce narrante e il
desiderio di ascoltare si stabilisce una tensione, una distanza, in cui
germina la storia. Questa tensione, questa distanza, è la prima
struttura spaziale dell’opera narrativa.'
Anche in opere in cui la
tensione tra voce narrante, ascoltatore e narrazione, è meno visibile
che nelle Mille e una notte o nel Decamerone, il gioco tra gli spazi
distinti in cui si collocano continua a essere in realtà una delle
strutture nascoste della narrazione. In questo modo, attraverso la
ricostruzione del loro spazio narrante, Ginevra Bompiani riesce a
illuminare aspetti altrimenti opachi delle opere.
Ginevra Bompiani, studiosa e traduttrice di letteratura e filosofia, è autrice di romanzi (di prossima pubblicazione con et al. L'età dell'argento) e di saggi, tra i quali L’attesa (et al. 2011). Nel 2002 ha fondato con Roberta Einaudi la casa editrice nottetempo.
EDIT: L'Avvenire adds:
Per chi non lo ricordasse, Ginevra è proprio la figlia del grande Valentino editore, e però ha fatto la sua strada per conto suo, insegnando letteratura inglese all'Università di Siena e, da qualche anno, dirigendo la casa editrice Nottetempo. Da anglista, Ginevra Bompiani ha ristampato Lo spazio narrante, (et.al/Edizioni, pp. 176, euro 14), tre profili molto incisivi di altrettante scrittici di vertigini quali Jane Austen, Emily Brontë, Sylvia Plath. È la riproposta, pari pari, ma senza illustrazioni, del saggio pubblicato da La Tartaruga nel 1978, data conservata anche nella prefazione della nuova edizione. Sono tre saggi che diventano racconto, sempre in forza della scrittura. Un esempio, a proposito del tormentato rapporto di Sylvia Plath con il marito, il poeta Ted Hughes: «È proprio la forza di Hughes, della loro unione nascente e soprattutto la forza segreta di Sylvia e la possibilità, temibile, in cui per la prima volta crede, di essere tutta se stessa, a spaventarla. È la liberazione dell'eccesso, costretto dalla Forma a mangiare se stesso dentro alla sua gabbia, a provocare il grido insieme di paura e di sollievo, come il grido del gigante che si sprigiona dalla bottiglia». (Cesare Cavalleri)
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