Le bellissime Poesie delle sorelle Brontë, edite da Mondadori nella traduzione di Anna Luisa Zazo, sono state analizzate nella rubrica Approfondimenti, tuttavia vorrei dare il mio contributo sulle affinità e le differenze tra le tre sorelle scrittrici.
Una felice scoperta è stata Anne, la più mite delle Brontë, surclassata da Emily e soprattutto da Charlotte che cercò di limitare l’estro creativo della sorella.
Le poesie appartengono al ciclo di Angria e a un periodo giovanile in cui Anne mostra la sua vena garbata e preziosa.
I suoi componimenti hanno per protagoniste figure femminili evanescenti che fanno pensare alla sua contemporanea Christina Rossetti che amano o sono prigioniere, di principi che non riescono a salvarlo da loro stesse ma le lasciano prigioniere delle loro limitazioni.
Non c’è un lieto fine nelle ballate e nelle romanze e questo è tipico di certi modelli romantici, ma compare l’idea di dolore, di sofferenza e di una sorta di ansia di elevazione spirituale.
Anne fu la più consapevole della natura divina dell’amore e molte sono le poesie dedicate a Dio come liberatore delle anime che sono legate a Lui da vincoli morali.
(Patrizia Falsini) (Translation)
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