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    3 weeks ago

Friday, June 16, 2023

Friday, June 16, 2023 7:39 am by Cristina in ,    No comments
It's all about Frances O'Connor's Emily in Italy today. Coming Soon gives it 3.5 stars out of 5.
Un altro grande merito di Emily è la rinuncia quasi totale ai cliché delle trasposizioni dei grandi romanzi inglesi dell'epoca. Non c'è il solito profluvio di candele, cuffiette, carrozze e proposte di matrimonio. Ai tableau vivant che sono il risultato di una macchina da presa immobile in mezzo ad arredi sontuosi, si oppone qui un sostanziale dinamismo, che diventa movimento quasi vorticoso quando la O’Connor decide di passare alla camera a mano. La stessa fotografia non è patinata, non somiglia a una miniatura con le sue aggraziate figurine, ma è realistica e non chiama in causa soltanto la vista. E infatti sembra di sentirla sulle mani l’erba bagnata, e perfino di avvertire il vento che sferza le guance oppure il debole calore del sole che di tanto in tanto fa capolino dalle nuvole.
I puristi di Emily Brontë diranno che la regista si è presa troppe licenze poetiche nel costruire la sua protagonista. Potrà anche essere vero, ma che senso ha fare un film pressoché identico a un libro? In questo senso, il tradimento non è forse più artistico? E comunque non si tratta di un tradimento dello spirito di un’opera, o di un pretesto per applicare le categorie del #MeeToo o del politicamente corretto a personaggi del passato, come succede con il color-blind casting. No, Emily sembra aver compreso la poetica di una grandissima scrittrice e il suo mondo interiore, che attraverso il potente linguaggio del cinema può arrivare fino a noi. (Carola Proto) (Translation)
MoviePlayer also gives it 3.5 stars out of 5.
Nela recensione di Emily vi abbiamo parlato di un biopic particolare, che coglie una grande artista in un momento di formazione; un film antico, ma moderno perché parla di emancipazione femminile. Ma è anche il film che consacra Emma Mackey come grande attrice, lontana dal personaggio di Sex Education che l’ha resa famosa, perfettamente credibile nel ruolo di eroina d’altri tempi ma con il volto di una ragazza di oggi. [...]
PERCHÉ CI PIACE
La storia di Emily Brontë, che ha dato origine al romanzo Cime tempestose.
L'interpretazione perfetta di Emma Mackey.
L'attualità della storia.
COSA NON VA
La regia è molto classica, e forse manca qualche guizzo, ma nell'economia del film è funzionale. (Maurizio Ermisino) (Translation)
Arte shares some stills from the film along with a review of it:
Attraverso il film ci addentriamo lentamente nell’essenza più intima di Emily Jane, cogliendo quello spirito che al suo tempo sorprese tutti con un libro considerato all’epoca intenso e appassionato. Sin dalle prime scene, il viaggio nell’universo di Emily è un crescendo di sensazioni che tracciano il cammino di una ragazza che si affaccia all’età adulta, alla spasmodica ricerca del proprio posto nel mondo. O’Connor sfonda con coraggio il muro che avvolge “la sfinge della letteratura inglese”, restituendo corpo, carattere, personalità e voce a una figura arcana.
E poco importa se alcuni elementi sono il frutto di una libera interpretazione della regista. Colte nella loro quotidianità, le sorelle Brontë, alle quali si è sempre pensato come a scrittrici molto serie, conquistano con i loro atteggiamenti talvolta divertenti e leggeri, nella loro casa di famiglia e fuori. Nel suo racconto, in bilico tra realtà e immaginazione Frances O’Connor dà la parola a Emily sottraendola all’immagine che di lei ha voluto dare la sorella Charlotte che, dopo la morte, ne ha ripercorso la vita da un punto di vista personale e non sempre obiettivo. Il film tocca anche questo rapporto tra sorelle fatto di punti oscuri, un misto tra rivalità, diffidenza, ma anche di profondo amore e affetto devoto.
Mentre Emily vive la sua indocilità con maggiore naturalezza, Charlotte si sforza di soffocare i suoi tratti più irrequieti e spigolosi. [...]
Del film Emily colpiscono la natura selvaggia intrista di pioggia, con i suoi contrasti di luci e ombre, il paesaggio evocativo della brughiera dello Yorkshire, che si impone sullo schermo con tutta la sua forza drammatica sviscerando la lotta tra la protagonista e la natura. La fotografia di Nanu Segal restituisce tutta l’intensità della potenza naturale del paesaggio. Lontana da toni patinati o sovraccarichi, l’immagine resta realistica, pastosa, con una calibrata connotazione retrò.
E infine spazio al look dei protagonisti. Tra le felici intuizioni del costumista Michael O’Connor (è la stessa regista a rivelarlo) c’è quella del vestito stampato a fulmini. “Nella sceneggiatura c’era un riferimento storico al tessuto viola con motivi simili a saette che Emily aveva comprato per farne un vestito. Michael si è appassionato all’idea e ha realizzato un abito attraversato da una trama di fulmini”.
Ma forse l’eredità più grande che Emily lascia ai suoi lettori, nella ricerca di Frances O’Connor come nel suo intramontabile capolavoro, la ascoltiamo per ben due volte nel film: “C’è solo una vera felicità in questa vita, amare ed essere amati”. (Samantha De Martin) (Translation)

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