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    1 day ago

Thursday, November 19, 2020

Thursday, November 19, 2020 10:28 am by Cristina in , , ,    No comments
 A 2019 Italian stage adaptation of Wuthering Heights is participating in a national theatre competition. It can be watched (in Italian, obviously) here. Il buon Senso interviews Matilde Zauli, who adapted the novel.
Qual è stata la cosa più difficile?
Se leggi il romanzo te ne accorgi subito… scherzo! La storia principale è raccontata a flashback da una balia (Nelly) che compare in tutti i tempi (passato, presente e futuro) a un personaggio di passaggio (Lockwood) che non è solo un mezzo per raccontare, ma entra a far parte della storia nel tempo presente e anche in quello futuro. Sicuramente è stato difficile riarrangiare i flashback intervallandoli al presente. I personaggi (che sono tanti e complessi) hanno diverse “versioni” di se stessi in base al tempo, per cui servono diversi attori che rappresentino lo stesso personaggio in età differenti. Anche la trama, coi suoi intrecci familiari, è veramente complicata!
Nel portare avanti questo lavoro, qual è l’aspetto dei personaggi del romanzo che hai voluto far emergere?
La cosa bella di questo romanzo è che ogni personaggio ha le sue caratteristiche ben definite, ma non è tanto importante, a mio avviso, l’aspetto del personaggio in sé, ma l’insieme di tutti quanti, che crea quell’atmosfera cupa ed emotiva che la Brontë fa emergere. A me importava che emergesse il suo “messaggio”, che non sta tanto nella trama o nelle battute, ma nel sentire dello spettatore, perché credo che sia questa la cosa che rende “Cime tempestose” un romanzo tanto attuale: non la condizione economica, politica, sociale di un personaggio, ma i sentimenti umani: quelli antichi, animaleschi e radicati, esasperati all’ennesima potenza. (Samuele Marchi) (Translation)
El comercio (Spain) interviews writer Ariadna Castellarnau.
Si pudiera convocar al fantasma de un escritor para, por ejemplo, ir de copas, ¿a quién llamaría?
Lo de ir de copas en estos tiempos me parece un delirio. Pero, sin duda, a Charlotte Brontë. (Verónica García-Peña) (Translation)

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