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    4 months ago

Friday, July 02, 2010

Friday, July 02, 2010 12:03 am by M. in , ,    No comments
A couple of recent awards and homages to Italian actresses related to the Brontës:

The XXIV edition of the Premio della Critica Cinematografica e Televisiva Castelli dell'Alta Marca Anconetana homages actress Anita Caprioli who was Catherine in Cime Tempestose 2004. Tomorrow, July 3, the actress will be present at the festival:
Omaggio all’Attrice: Anita Caprioli
Una delle attrici italiane più brave e affermate dell’ultima generazione. Malgrado la relativa giovane età ha già al suo attivo una carriera intensa e ricca di successi: in teatro dove ha esordito nei primi anni Novanta in allestimenti di grande livello (“Il cerchio di gesso del Caucaso”, “La locandiera”, ecc.); in televisione, memorabile la sua interpretazione di Catherine in “Cime tempestose”, accanto ad Alessio Boni, e soprattutto in cinema, dove ha esordito nel 1997 in “Tutti giù per terra” di Davide Ferrario. Da allora Anita Caprioli ha mostrato una grande duttilità di interprete, riuscendo a passare tranquillamente dai ruoli drammatici ai toni più leggeri della commedia. In particolare ha lavorato con i più affermati registi italiani: con Gabriele Salvatores (“Denti”), Franco Zeffirelli (“Un tè con Mussolini”), Carlo Verdone (“Ma che colpa abbiamo noi”), Giuliano Montaldo (“I demoni di San Pietroburgo”). Tra le sue ultime interpretazioni più significative quelle nei film: “Santa Maradona” di Marco Ponti, “Non pensarci” (2008) di Gianni Zanasi, “Si può fare” (2009) di Giulio Manfredonia (uno dei più grandi successi della stagione) e “Good Morning Aman” (2009) di Claudio Noce, film presentato nell’ultima edizione della Mostra di Venezia. Anita Caprioli sarà presente a Precicchie, la sera di Sabato 3 Luglio (ore 21), per partecipare al consueto incontro con il pubblico che si svolgerà nella piazzetta del castello. Nel corso della manifestazione, sempre nella piazzetta del Castello di Precicchie, saranno proiettati alcuni dei suoi film più significativi. (Ancona Notizie) (Google translation)
And in the latest edition of the Nastri d'Argento, one of the Lifetime Achievement awards was given to Ilaria Occhini, Jane in Jane Eyre 1957:
Ilaria Occhini, signora del cinema
Figlia e nipote di scrittori (Barna Occhini e Giovanni Papini) allieva dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma ha debuttato al cinema e in tv a metà degli anni 50. L'esordio nel cinema con lo pseudonimo di Isabella Redi è nel film Terza liceo di Luciano Emmer(1954). Poi molte commedie come Il medico e lo stregone(1957), di Mario Monicelli ma sfide più interessanti arrivano dal piccolo schermo, sempre nel decennio Cinquanta-Sessanta, con sceneggiati e piece teatrali come L'Alfiere (1956) e Jane Eyre (1957). Negli anni ‘60 è accanto a Ugo Tognazzi ne Il mantenuto (1961), nel film ad episodi I complessi (1965) ma il primo ruolo drammatico importante arriva con Un uomo a metà di Vittorio De Seta(1966). Nello stesso anno sposa lo scrittore Raffaele La Capria, già suo compagno da tempo, con cui ha una figlia, Alexandra. Ritorna all’inizio anni '90 sul grande schermo con Benvenuti in casa Gori di Alessandro Benvenuti, per cui vince il Nastro d'argento. Poi ancora in Ritorno a casa Gori (1996) e Don Milani (1997). Nel 2001 Francesca Archibugi la vuole per Domani, mentre in tv recita la parte della mamma di Veronica Pivetti nella serie Provaci ancora prof. Arriva quindi di nuovo il cinema nel 2009, con Mar Nero, ruolo per cui vince il Pardo come miglior attrice al Festival di Locarno. Poi il successo con Ferzan Ozpetek che le offre un altro grande ruolo, in Mine vaganti. «Per tutta la vita il mio personaggio – ha spiegato - si è costretto a fare qualcosa che non voleva: il matrimonio, la rinuncia all'amore, la sopportazione e il silenzio, l'unico atto di ribellione della sua vita è anche un atto liberatorio». Per questo ruolo pochi giorni fa ha avuto il David di Donatello come miglior attrice non protagonista. (CineMagazine) (Microsoft translation)
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